«Una raccolta di canzoni ipnotiche, potenti e dolci» INTERNAZIONALE
«The self-taught assouf star broke out of the underground with a stunningly adventurous album that fused psychedelia, introspection and rock-star flair» THE GUARDIAN
Ispirato dai video YouTube di Eddie Van Halen e dalle melodie tradizionali Tuareg, Mdou Moctar è cresciuto ad Agadez, Niger, imparando a suonare la chitarra che lui stesso aveva costruito. Carismatico nato, dopo un iniziale successo, ha conosciuto fama internazionale producendo e recitando nel primo film in lingua tuareg: un sensazionale remake del classico di Prince, Purple Rain.Dopo molti anni di gavetta, ora finalmente lo stardom planetario; grazie sopratutto all’ultimo lavoro, “Afrique Victime”, capolavoro di psichedelia rock e desert blues, finito nella lista dei best album 2021 della grande stampa internazionale: dal Guardian a Pitchfork, passando per Economist e Wire. Il risultato degli sforzi congiunti di Mdou e dei membri della band che condivide il suo nome: il chitarrista Ahmoudou Madassane, al suo fianco dal 2008, anche mentore della rivoluzionaria prima band di chitarre Tuareg al femminile, Les Filles De Illighadad; il giovane batterista prodigio Souleymane Ibrahim; e sopratutto il bassista Mikey Coltun, americano di Brooklyn, per la band anche road manager, produttore / ingegnere del suono. Un album ricco di colori e sfumature desertiche, che per la prima volta evidenzia anche molte chitarre acustiche e un dolce feeling crepuscolare